WaxMax ha aperto il suo atelier in via Maroncelli 12, in un cortile della vecchia Milano. L’African Wax Print, i disegni dei tessuti tipici africani abbinati a geometrie e colori psichedelici stile anni ’60 e ’70, danno vita a collezioni fatte di pezzi unici, dalle forme pulite e dai colori decisi.
Il wax, che significa cera, è un tessuto di cotone colorato stampato con la tecnica della cera inversa, praticamente un batik industriale. Diffuso in tutta l’Africa occidentale viene prodotto principalmente in Olanda. Le creazioni coinvolgono nella produzione piccoli laboratori, cooperative e botteghe artigiane di lunga tradizione che creano abiti, accessori e complementi d’arredo utilizzando il “tessuto africano”.
Elena Vida, fondatrice e architetto di formazione, ha affidato la realizzazione dei suoi prodotti ad alcune realtà particolari: Cooperativa Alice, l’organizzazione milanese che fornisce un’attività rieducativa alle donne detenute nelle carceri di San Vittore, Bollate, Opera e Monza e con altre associazioni milanesi che supportano i rifugiati.